La dura realtà è spesso distante dall’immaginario e dal sogno. Così quando in un freddo giorno d’inverno, sotto una gelida pioggia battente, combatto in equilibrio precario su un ramo a 20 metri dal suolo, per districarlo dalla chioma e farlo scendere a terra, spesso mi chiedo quanto tutto ciò combaci con l’immagine romantica che ho del treeclimbing, quando la ripenso seduto davanti al camino, perso nello spettacolo della danza delle fiamme.
Eppure la professione di treeclimber nasce da una visione. Sono convinto che chi sceglie la professione di treeclimber puro subisca una sorta di vocazione. Oggi molti giovani si accostano a questo stile di vita, seguendo una corrente che si sviluppa nel segno di un’evoluzione umana, che tende a vivere in equilibrio con il ciclo della natura e proprio per questo decidono di custodire responsabilmente la vita degli alberi che dimorano fra noi uomini. L’albero è il simbolo della natura per eccellenza. Ma il treeclimbing per coloro che lo praticano non è solo un metodo razionale di gestione, ma va ben oltre e diviene il mezzo per ritrovare un modo di vivere che conta sulle capacità di un uomo completo, “Verso l’alto col vigore e l’intelletto”.
Credo decisamente che sia un modo per creare una vera rivoluzione, in quanto chi liberamente offre il proprio mestiere, con etica e consapevolezza propone un modello di uomo che serve le proprie necessità con le proprie capacità, libero dai ricatti di classi dirigenti. Ma come sempre è l’unione che fa la forza ed è così che ci si auspica di trovare una sintonia tra tutti questi liberi lavoratori al fine di creare una rete estesa il più possibile. Una “tribù” che sostenga la causa comune degli alberi e dei treeclimbers. Oltre gli statuti, oltre le associazioni, un’unione che miri a riconoscersi l’un l’altro sostenendosi volontariamente nel bisogno, come nel sostenere le famiglie di chi viene a mancare, a diffondere senza premure le tecniche e la formazione, e soprattutto l’impegno a curare e difendere gli alberi come si meritano di essere difesi. Solo se sapremo guardare oltre l’incasso giornaliero, solo se sapremo vedere negli altri colleghi una risorsa inestimabile di cultura e capacità ci creeremo il mondo che ci è apparso nella visione e nel sogno, che ci condusse a inoltrarci tra le chiome più alte e sceglierci un percorso arduo, ma che conduce alla libertà, ed al compimento di un viaggio dove al termine forse peseremo l’esito della nostra esistenza.