Un uomo della mia età può decidere di fare molte cose è questo che penso quando sto con le mani in tasca e mi guardo intorno con lo sguardo da ebete fermo ad un angolo del centro immerso nell’unico raggio di sole di un autunno anticipato ma in fondo non è poi così vero, posso solo fare ciò che mi è concesso ma sento che ho ancora qualcosa da spendere in termini di emozioni, posso ancora guardare la vita con la smorfia di quando ballo un brano rock degli anni ottanta e dirgli “guardami tu mi hai messo il piede sul collo tante volte cara puttana ed hai sempre vinto tu ma io mi rialzo e continuo a ballare come un folle, scoordinato ma pieno di folle energia”. Ed allora cosa può fare un treeclimber per far si che la forza di gravità e le intemperie non lo schiaccino e non lo consumino?? Deve tenersi in forma deve continuare a ballare.
Volevo un corpo affidabile in qualsiasi situazione e per qualsiasi evenienza, volevo un corpo che sapesse essere resistente ma anche potente forte ed esplosivo senza compromessi e tutto ciò con un allenamento da poter fare quando mi tornava bene e con strumenti semplici rudimentali spartani, non volevo il fitness non volevo macchine ho scelto i kettlebell perché sono delle palle di acciaio con la maniglia e basta, sono semplici ma ad ogni movimento metti in moto e devi coordinare molti distretti muscolari e al tempo stesso sviluppi forza e resistenza . Quello che però ho capito subito è che se non trovavo il maestro giusto, mi sarei frantumato la schiena, le mie vertebre sarebbero schizzate all’interno del corpo rimbalzando nel torace nel bacino innescando un implosione in me stesso oppure sarei sprofondato nelle viscere della terra sotto il peso degli attrezzi e il soccorso speleologico avrebbe dovuto impiegare ore per salvarmi ma l’Olimpo che ha sempre vegliato su di me mi ha fatto incontrare l’uomo giusto. Infatti durante uno stage di corsa naturale svoltosi a Livorno conobbi il titolare della palestra che organizzava l’evento che guarda un po’ era e lo è ancora il campione del mondo di kettlebell lifting, Francesco Rigoli. Rimasi affascinato dalla facilità con la quale faceva salire in alto, sopra la testa due kettlebell da 32 kg, si avete letto bene ed io non ho sbagliato a scrivere, parlo di 64 kg che Francesco in gara solleva per 67 volte come se fosse un super eroe del Marvell Universe ed il segreto non sono solo muscoli di acciaio ma una raffinatissima tecnica mossa da un altissima intelligenza motoria che impregna il corpo di chi pratica questo sport. Così ho iniziato un paio di anni fa, non senza timori o dubbi ma la foga che mi ha spinto a compiere folli imprese sportive nella mia vita evidentemente non si è mai spenta. Poi un giorno Francesco mi disse “ non ha senso che tu continui ad allenarti così senza salire in pedana “ capii che ero di fronte ad un bivio ma anche all’opportunità di essere ancora un volta un atleta autentico con tutto ciò che questo ne comporta, in più mi rendevo conto del grande onore che stavo ricevendo, da parte di un campione del livello di Francesco di entrare a far parte di una grande squadra, i KETTLEBELL STARS.
Sono salito in pedana esattamente un anno fa con le due da 16 kg nella specialità dello slancio completo, giuro mi tremavano le gambe e non riuscivo a calmare il cuore, poi il grande maestro Oleh disse via ed io iniziai a sollevare alla fine dei 10 minuti ero sfinito distrutto ma incredibilmente continuavo a sollevare, non solo non era contemplata la possibilità di mollare ma c’era una sola voce dentro di me “solleva ancora e poi ancora “ perché in queste sport, c’è il messaggio genetico scolpito nel mio essere c’è la risposta a come si reagisce a quando la vita ti vuole schiacciare, ci si raccoglie e si spinge ancora una volta in alto con tutto ciò che hai dentro e si manda un chiaro messaggio a tutto l’universo “ io non sono qui per mollare ne per tirarmi indietro “. A novembre ho concluso il mio percorso con le 16 vincendo il campionato italiano di biathlon e domenica scorsa il 25 marzo ho affrontato la mia prima gara di slancio completo con le due da 24 Kg e mi sembra impossibile di aver fatto 43 ripetizioni con 48 kg per 10 minuti. . Ovviamente senza Francesco tutto ciò non sarebbe stato possibile. I kettlebell sono lì che vi aspettano sta a voi scegliere se afferrarli ed elevarvi al quadrato e scoprire cosa sarà in grado di fare il vostro corpo dopo. Ecco il perché dei kettlebell, sono lo strumento e il simbolo di chi vuole esponenziarsi attraverso un cammino che richiede umiltà ma ti insegna ad essere tenace e realizzare che abbiamo risorse mentali inimmaginabili e che si può realizzare una sfida sovra umana in un metro quadrato di pavimento.